[Aprile 2001] - Domain names: un aggiornamento
Si segnalano due importanti novità relative ai nomi di dominio registrati in Italia (quelli caratterizzati dal suffisso “.it”).
La prima riguarda l’assemblea Straordinaria tenutasi il 16 marzo scorso presso la sede Centrale del CNR a Roma, nella quale la Naming Authority Italiana, l’organismo che stabilisce le regole per la registrazione dei nomi a dominio, ha dato il via al suo programma di rinnovamento interno e nei rapporti con le istituzioni e le altre realtà della Comunità Internet in Italia.
Si ricorda che l’autorità di registrazione italiana ovvero la Registration Authority (R.A.) è demandata allo IAT (Istituto per le applicazioni telematiche) del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con sede a Pisa. Allo IAT, costituito con provvedimento del 15 ottobre 1997 del Presidente del CNR, è stato affidato il compito di assegnare i nomi di dominio per il livello (Top Level Domain) “.it”, e di tenere i relativi registri. Le disposizioni che regolano l’attività dell’autorità di registrazione sono stabilite invece dalla Naming Authority Italiana (N.A.), organismo costituito da esperti del settore accademico e commerciale, e costituiscono la cd. “Regole di Naming”. Questi due enti sono autonomi l’uno dall’altro: il primo svolge funzioni operative (R.A), il secondo funzioni normative (N.A.) [1].
Nel comunicato stampa rilasciato a seguito dell’assemblea della Naming si legge: “In questi anni la Naming Authority ha visto modificarsi rapidamente, così come accade comunemente per le realtà legate ad Internet, la propria composizione interna: da una formazione dapprima puramente accademica, poi integrata dai soggetti del mondo Internet Commerciale e dai rappresentanti del settore giuridico, ora accoglie sempre più al suo interno anche le istanze del resto della comunità Internet, con particolare riguardo al mondo dell’utenza finale e dei nuovi canali di comunicazione multimediale, e rinnova al tempo stesso, la volontà di collaborazione con le pubbliche istituzioni per una migliore Internet governance nazionale.”
Il nuovo Comitato Esecutivo ha assunto anche il compito di modificare entro il ristretto tempo di pochi mesi lo Statuto della Naming Authority per adeguarla ad una ancora maggiore rappresentatività della comunità Internet italiana. Un dato importante contenuto nel comunicato corregge comportamenti ascrivibili alle passate gestioni della NA: “Tra le principali indicazioni, la creazione di uno staff interno, con compiti sia di supporto all’ordinaria amministrazione che di relazioni con l’esterno, l’educazione del pubblico tramite la diffusione delle informazioni corrette sui nomi a dominio e sulle loro problematiche, nonché una maggiore presenza ed attenzione verso gli organi di informazione.”
La seconda novità riguarda il protocollo d’intesa siglato, e pubblicato in questi giorni, tra InfoCamere e l’Istituto per le applicazioni telematiche del CNR (IAT).
InfoCamere, la società di informatica che gestisce i sistemi informativi delle Camere del Commercio, e lo IAT, organismo responsabile dell’assegnazione dei domini Internet con suffisso “.it” hanno sottoscritto detto protocollo finalizzato a semplificare il processo di assegnazione dei nomi a dominio Internet delle imprese italiane.[2] Pertanto, d’ora in poi, i due enti potranno confrontare i dati in loro possesso: in questo modo, da una parte, lo IAT potrà identificare con certezza le imprese che intendono registrare nomi a dominio (contribuendo così a prevenire possibili contese sulla scelta dei nomi), dall’altra, InfoCamere potrà annotare automaticamente nel REA (Repertorio Economico e Amministrativo collegato al Registro delle Imprese) i nomi a dominio assegnati alle imprese, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
I contenuti del protocollo si possono così riassumere:
1) previsione di un collegamento telematico tra i data base di due enti;
2) InfoCamere metterà a disposizione dello IAT l’accesso ai propri sistemi informativi per la determinazione delle priorità sull’uso dei nomi - siano essi ragioni sociali di imprese, marchi o brevetti ove se ne presentasse la necessità - nonché per la sicura identificazione delle imprese che intendono registrare i nomi di dominio;
3) i nomi a dominio registrati verranno acquisiti da InfoCamere per l’iscrizione nel Registro delle imprese e nel REA (repertorio delle notizie economiche e amministrative), secondo le disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato del 7 agosto 1998.
Il protocollo d’intesa è stato perfezionato in attuazione della normativa statale che prevede lo scambio di informazioni tra le pubbliche amministrazioni, ai fini della semplificazione amministrativa, anche con il collegamento dei rispettivi archivi informatizzati (vedi Testo Unico sulla documentazione amministrativa, in particolare l’art.43). Il trattamento dei dati personali oggetto dello scambio di informazioni è regolato dalla legge 675/96, art.20, comma 1, lett.b), ed e).
Il fatto che l’intesa sia stata siglata dal direttore dello IAT, che, come già detto, è l’ente al quale spetterebbe solo l’iscrizione e il controllo dei nomi di registro con il suffisso “.it” ha immediatamente suscitato aspre polemiche e reazioni negative all’interno della Assemblea della Naming, che in tale circostanza si è vista prevaricata dallo IAT. Inoltre, l’intesa tra due pubbliche amministrazioni, in attuazione di norme di legge, è estraneo alla tradizione dell’autogoverno della rete che si esprime nella Naming Authority.
Alla luce delle considerazioni fin qui svolte si evidenzia che se da una parte non vi è alcun dubbio che l’accordo mira ad impedire le speculazioni di chi registra un dominio altrui per poi rivenderlo all’azienda che ne è titolare (sopperendo in questo modo alla mancata approvazione dell’ormai tristemente noto disegno di legge Passigli), dall’altra è altrettanto innegabile che una posizione del genere si pone in netto contrasto con le scelte operate dagli altri Paesi occidentali e persino con le nostre regole di Naming.
Si ricorda che negli Stati Uniti, e fino ad oggi anche in Italia, l’assegnazione dei nomi di dominio è svincolata da controlli e regolamentata dal solo principio del “first come first served” per il quale il nome viene assegnato a chi per prima lo domanda, senza alcun tipo di indagine. La nuova procedura prevede invece un controllo ex ante mirante a selezionare i nomi da registrare su Internet, rischiando in questo modo di diventare una procedura troppo burocratica in netto contrasto con i principi che da sempre hanno caratterizzato lo sviluppo della Rete.
Studio Legale GGM & Partners
[1] Per maggiori informazioni sui ruoli e le funzioni della Ragistration Authority e della Naming Authority, nonché per la versione aggiornata delle regole di Naming, si consulti l’indirizzo www.nic.it.
[2] La versione integrale di tale protocollo si può trovare sul sito www.interlex.it